Giornale Roma - Pmi italiane meglio delle tedesche, 'ma sparite grandi imprese'

Pmi italiane meglio delle tedesche, 'ma sparite grandi imprese'
Pmi italiane meglio delle tedesche, 'ma sparite grandi imprese'

Pmi italiane meglio delle tedesche, 'ma sparite grandi imprese'

Produttività più alta, Cgia di Mestre: 'Nel G20 grazie a loro'

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Le piccole e medie imprese italiane sono leader in Europa. Lo segnala l'Ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo cui analizzando parametri come numero di imprese, occupazione, fatturato e valore aggiunto, le aziende italiane con meno di 250 dipendenti risultano prevalere in tutte le categorie. Le pmi italiane sono poco più di 4,7 milioni, pari al 99,9% del totale, e danno lavoro a 14,2 milioni di addetti. Le aziende di grandi dimensioni sono 4.619 e occupano oltre 4,4 milioni di addetti. Nel confronto con la Germania, le pmi italiane danno lavoro al 74,6% degli addetti totali, contro il 55,2% di quelle tedesche. In termini di fatturato le pmi italiane ne producono il 62,9% del totale, contro il 35,8% delle tedesche. Il contributo delle pmi italiane al valore aggiunto è del 61,7% del totale, quello delle tedesche del 46%. Le pmi italiane in senso stretto (10-249 addetti) sono più produttive di quelle tedesche di 4.229 euro per occupato (+6,6%). Tuttavia, spiega la Cgia, le micro attività italiane (0-9 addetti) scontano un gap di produttività del 33% nei confronti di quelle tedesche. Nel Mezzogiorno le pmi sono uno straordinario serbatoio occupazionale. A Vibo Valentia l'incidenza di coloro che lavorano nelle micro e Pmi è al 100%. Seguono Isernia con il 98,5%, Trapani e Agrigento entrambe con il 98,3%. Per contro, l'Italia subisce "la carenza di grandi aziende, una situazione - nota la Cgia di Mestre - sconosciuta fino a circa quarant'anni fa" quando il Paese registrava numerosi leader internazionali della chimica, della plastica, della gomma, della siderurgia, dell'alluminio, dell'informatica, dell'auto e della farmaceutica. "Oggi, a distanza di quattro decenni, abbiamo perso terreno e leadership in quasi tutti questi comparti; un declino non imputabile al caso o a eventi fortuiti, ma riconducibile a una selezione naturale operata dal mercato", nota l'Ufficio studi. Quindi "se siamo ancora nel G20", afferma la Cgia di Mestre, "lo dobbiamo ai tantissimi piccoli e piccolissimi imprenditori e alle loro maestranze".

E.Mazza--GdR