Giornale Roma - Cresce il biotech italiano, quasi 6.000 imprese e oltre 53 miliardi di fatturato

Cresce il biotech italiano, quasi 6.000 imprese e oltre 53 miliardi di fatturato
Cresce il biotech italiano, quasi 6.000 imprese e oltre 53 miliardi di fatturato

Cresce il biotech italiano, quasi 6.000 imprese e oltre 53 miliardi di fatturato

In aumento anche l'occupazione, più di 102 mila addetti

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Il biotech italiano cresce del 5% in un anno, con quasi 6.000 imprese e oltre 53 miliardi di fatturato: in aumento anche il numero di occupati, che sono più di 102 mila. E' quanto emerge dal nuovo rapporto 'Il Biotech in Italia 2025. Numeri, storie e trend' realizzato da Assobiotec, l'associazione nazionale di Federchimica per lo sviluppo delle biotecnologie, in collaborazione con gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano. Secondo la nuova rilevazione, con dati aggiornati al 2024, il biotech italiano conta 5.869 imprese (+5% in un anno). Il settore mostra una forte presenza di micro e piccole imprese (89%), con una concentrazione significativa al Nord (47%), seguito da Sud e Isole (28%) e dal Centro (25%). Il fatturato complessivo è stimato in 53,4 miliardi di euro (+5% in un anno). Il 65% delle imprese opera nel settore agroalimentare e zootecnico, con oltre 27 miliardi di euro di ricavi. Il 7% lavora nel campo biomedico e sanitario, per un valore complessivo di 20,8 miliardi e il più alto fatturato medio per azienda. Il settore industriale e ambientale, invece, vale oltre 5 miliardi di euro. Anche l'occupazione registra un segno positivo: nel 2024 gli addetti del biotech erano 102.565, in crescita del 4%. Il report di Assobiotec riporta un focus dedicato alle startup e alle piccole e medie imprese innovative: nel nostro Paese si contano 559 realtà, in aumento rispetto all'anno precedente. Sebbene rappresentino una parte minoritaria del totale, resta cruciale il loro ruolo nell'avanzamento tecnologico. L'analisi evidenzia come l'imprenditorialità biotech in Italia sia fortemente legata al trasferimento tecnologico e alla collaborazione tra imprese, università ed enti di ricerca. Mostra l'importanza di incubatori, acceleratori e fondi di venture capital nel sostenere la crescita del settore. Fa emergere una marcata vocazione alla ricerca avanzata, all'adozione di modelli sostenibili e l'utilizzo di reti collaborative e finanziamenti europei come leve di competitività internazionale. Infine, mette in evidenza gli ostacoli legati all'accesso ai capitali, alla pressione competitiva e alle incertezze normative.

F.De Luca--GdR