Einstein Telescope, si consolida la squadra italiana
Con enti, università e istituzioni. Bernini, momento decisivo
In un gioco di squadra fra enti pubblici di ricerca, istituzioni e università, si consolida ulteriormente il sostegno della candidatura italiana a ospitare in Sardegna, nel sito di Sos Enattos, l'Einstein Telescope, il futuro rivelatore di onde gravitazionali che potrà offrire una comprensione senza precedenti dell'universo. E' un "momento decisivo" per riuscire a portare in Italia una delle infrastrutture di ricerca più innovative al mondo e "l'Italia è pronta", ha detto la ministra dell'università e della Ricerca Anna Maria Bernini in un messaggio video inviato al convegno sull'Einstein Telescope organizzato a Roma, dall'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L'incontro ha riunito i presidenti dei tre enti pubblici di ricerca coinvolti, ossia Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Istituto Nazionale di Astrofisica e lo stesso Ingv. Tutti e tre lavorano in sinergia con il ministero dell'Università e la Ricerca, con la Regione Sardegna e le università di Cagliari e Sassari. "L'Einstein Telescope è una straordinaria opportunità per la ricerca internazionale", ha osservato il presidente dell'Ingv Fabio Florindo. Impegnato nel progetto dal 2019, l'ente ha rinnovato il suo "supporto concreto" al progetto, ha detto ancora Florindo, e in quest'ottica ha dato il via libera al Centro di caratterizzazione geofisica per l'Einstein Telescope. "Capiamo appena il 5% dell'universo" e "sono ancora tante le domande fondamenti alle quali si può rispondere solo con grandi infrastrutture di ricerca", ha rilevato Michele Punturo, portavoce della collaborazione Einstein Telescope. Dietro le infrastrutture, ha aggiunto, c'è "tanta tecnologia, con importanti ricadute industriali" e "una sfida gigantesca anche per la logistica". Per questo motivo sono in corso contatti con le aziende, a partire dal progetto del primo centro di ricerca nato dalla collaborazione fra i tre enti di ricerca, le università e le istituzioni. Si chiama Sunlab ed è inteso come luogo di incontro fra le ricerche di geologia, fisica e astrofisica.
L.Bernasconi--GdR