

Approda in Senato la cosiddetta 'macchina di Majorana'
La denuncia del Cicap: 'voce della razionalità lasciata fuori'
Approda in Senato la cosiddetta 'macchina di Majiorana', mai descritta dal fisico italiano scomparso nel 1938 ma dall'imprenditore Rolando Pelizza, che raccontò di avere incontrato Majorana in un monastero dell'Italia meridionale e di avere costruito su indicazioni del fisico una macchina capace di annichilire la materia, produrre energia infinita, trasmutare la gommapiuma in oro e ringiovanire le persone. Dopo la morte di Pelizza, avvenuta nel 2022, alcuni hanno continuato a sostenere l'efficacia della macchina e si sono dati appuntamento in Senato mercoledì 22 ottobre, nella conferenza pubblica organizzata su iniziativa del vice-presidente del Senato, senatore Gian Marco Centinaio, già ministro delle Politiche agricole. Lo rende noto il Cicap, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze nato per iniziativa di Piero Angela. Si tratta di "una narrazione a senso unico, dunque, in cui la voce della razionalità è lasciata fuori", rileva il Cicap in una nota. Il comitato cita inoltre il fisico Lorenzo Paletti, che ha pubblicato un documentato libro sul tema (L'ultimo segreto di Majorana. La Macchina di Rolando Pelizza, 2024), secondo il quale "Pelizza non ha mai prodotto prove verificabili e riproducibili né del suo rapporto con Ettore Majorana né dell'efficacia della cosiddetta 'macchina'" e "le presunte evidenze, lettere, foto e filmati, non hanno superato controlli indipendenti". Il Cicap cita inoltre il biografo di Majorana, Erasmo Recami, che espresse dubbi sull'autenticità del materiale relativo alla macchina osservando che "in assenza di dati pubblici, misure, repliche e revisione tra pari, restiamo nel campo del racconto". Per il presidente del Cicap Lorenzo Montali "il Parlamento non è il luogo in cui si decide il valore delle prove scientifiche. Tanto più se si organizzano convegni a senso unico, il cui unico esito rischia di essere quello di dare una credibilità pubblica ad affermazioni che non sono supportate da prove adeguate".
A.Fumagalli--GdR