

È iniziata la corsa ai chip neurali, la Cina punta a guidarla
Molte le interfacce uomo-macchina in fase di sperimentazione
Da un uomo privo degli arti che è riuscito a giocare a un videogioco a persone paralizzate che sono tornate a muovere le mani, è iniziata la corsa ai chip neurali: dopo quello americano della Neuralink di Elon Musk, il cui primo dispositivo è stato impiantato in un paziente a febbraio 2024, la Cina ha iniziato a investire moltissimo nel settore, con diverse interfacce uomo-macchina già in fase di sperimentazione, come riporta la rivista Nature sul suo sito. Artefici di questo notevole sviluppo sono alcune aziende come StairMed e NeuroXess di Shanghai, supportate dal governo cinese che ha individuato nei chip neurali un'area prioritaria di innovazione. Uno di questi dispositivi in fase di sperimentazione, afferma Nature, consiste in un'interfaccia minimamente invasiva composta da sole 8 sonde, in grado di ripristinare il movimento della mano in una persona paralizzata utilizzando un guanto pneumatico: il primo paziente, al quale se ne sono poi aggiunti altri 20, ha ricevuto l'operazione a ottobre 2023 e ora riesce a mangiare e bere in maniera autonoma. Un altro gruppo, a luglio 2024, ha impiantato un dispositivo composto da 256 sonde nel cervello di una donna affetta da epilessia: dopo 2 settimane di pratica è riuscita a controllare una sedia a rotelle e usare i social media. Un chip simile ha permesso a un'altra donna con un tumore cerebrale di comunicare in mandarino a una velocità di 50 parole al minuto (normalmente è di circa 150 parole al minuto) e un ritardo di 100 millisecondi. Ma le aziende cinesi stanno sperimentando anche interfacce più invasive, come riporta sempre Nature. Una di queste è dotata di 64 sensori super-sottili, un centesimo dello spessore di un capello umano, che penetrano nella corteccia: il primo partecipante al trial ha usato il sistema per giocare a scacchi e altri videogiochi su un computer.
M.Pellegrini--GdR