Giornale Roma - Al Maggiore di Bologna reparto per minori con disturbi psichici

Al Maggiore di Bologna reparto per minori con disturbi psichici
Al Maggiore di Bologna reparto per minori con disturbi psichici

Al Maggiore di Bologna reparto per minori con disturbi psichici

Ausl, 'i ragazzi in carico aumentano, oggi sono 12.300'

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Sette posti letto in camere singole, dedicate alla musica, al relax e alla terapia, per la cura di ragazzi dagli 11 ai 17 anni con disturbi psicopatologici acuti. È strutturato così il nuovo reparto di psichiatria e psicoterapia dell'età evolutiva, che sarà attivo dal prossimo lunedì all'ospedale Maggiore di Bologna, e in cui lavorerà una équipe di 28 professionisti, tutte nuove assunzioni, tra neuropsichiatri e psicologi. Il progetto, gestito in accordo con i servizi territoriali di Area Vasta Emilia Centrale (che comprende i territori di Bologna, Imola e Ferrara), prevede una permanenza dei pazienti per una media di 15 giorni, e un massimo di 45, con l'obiettivo di prevenire la cronicizzazione di queste patologie. Negli ultimi anni, ha spiegato Fabio Lucchi, direttore del dipartimento salute mentale dell'Ausl di Bologna, "si è registrato un aumento dei minori presi in carico, che oggi in città sono 12.300". Vuol dire, spiega Stefano Costa, direttore di psichiatria e psicoterapia dell'età evolutiva dell'Ausl Bologna, "che abbiamo in carico il 9,7% della popolazione generale, quindi un ragazzino su dieci: di questi, il 20% ha una diagnosi psicopatologica, quelli a cui ci rivolgiamo con questo reparto". In regione, sottolinea, "dal 2018 al 2024 i bambini presi in carico sono aumentati dell'11% e i ricoveri sono triplicati da 530 a 710: le ragioni dell'aumento sono diverse, ci sono più diagnosi, ma in generale i ragazzi hanno meno tempo per stare insieme, le famiglie sono più complicate, è aumentato il carico di ansia geopolitico, per una generazione che si sente fragile. Il metodo che utilizzeremo in questo reparto - conclude - è quello del ricovery, che li rende protagonisti del loro percorso di cura, alleviando le sofferenze della fase acuta". Un "investimento importante", commenta infine anche il presidente dell'Emilia-Romagna Michele De Pascale. "Gli operatori sanitari - specifica - si trovano in grande difficoltà, legate proprio al periodo dell'età evolutiva, perché i ragazzi hanno disturbi complessi e la convivenza con gli altri pazienti è difficile ed è inappropriata la commistione con quelli maggiorenni: avere delle strutture specializzate, ora in regione sono tre, tra Bologna, Parma e Rimini è positivo". Dati i numeri in crescita, conclude, "questo probabilmente non sarà l'ultimo investimento che faremo".

D.Riva--GdR