Giornale Roma - Alzheimer, forte squilibrio Nord-Sud per i servizi sulle demenze

Alzheimer, forte squilibrio Nord-Sud per i servizi sulle demenze
Alzheimer, forte squilibrio Nord-Sud per i servizi sulle demenze

Alzheimer, forte squilibrio Nord-Sud per i servizi sulle demenze

Iss: "Mezzogiorno ha un quarto delle strutture rispetto al Nord"

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In Italia c'è un forte squilibrio nella distribuzione di Rsa e Centri diurni, presidi fondamentali per l'assistenza alle persone con demenza, con il Sud che ha un quarto delle strutture del Nord. La fotografia arriva dalla survey condotta nel 2022-23 dall'Osservatorio Demenze dell'Istituto superiore di sanità (Iss), presentata oggi al Convegno "I centri per i disturbi cognitivi e le demenze e la gestione integrata della demenza" nella sede dell'Istituto. La survey, condotta su 3607 Rsa e 1084 Centri diurni, rileva che il valore per macro-area dei Cd varia da 699 persone con demenza per ogni Cd nel Nord, a 1.108 del Centro e a 3.145 del Sud-Isole. Per quanto riguarda le Rsa invece il rapporto è di una ogni 224 al Nord, una ogni 332 al Centro e una ogni 884 al Sud. Il 9.1% dei 450 Cd ha solo il medico, il 15.1% ha solo un medico e un infermiere, il 24.7% è aperto un solo giorno a settimana, il 35.3% non ha né uno psicologo né un neuropsicologo, il 47.1 % ha un psicologo/neuropsicologo strutturato, il 23.3% ha tempi di attesa per la prima visita superiore a 3 mesi, il 17.1% non offre Tac/Rm direttamente o in convenzione. Inoltre, il 75% delle persone con demenza non è inserita in un Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta). "Il tema delle demenze è fondamentale per la salute pubblica, per le sue implicazioni non soltanto cliniche - afferma il presidente Iss Rocco Bellantone -. Interessa direttamente circa il 10% della popolazione italiana tra persone con problemi cognitivi e loro familiari e ha un costo annuo complessivo di 23,6 miliardi di euro di cui il 63% a carico delle famiglie. Questi dati, insieme a tutto il lavoro dell'Osservatorio Demenze, sono un'utile bussola per i decisori politici nell'elaborazione delle strategie per affrontare questo problema". "L'imminente immissione in commercio dei nuovi farmaci per l'Alzheimer creerà, allo stato attuale, una ulteriore profonda diseguaglianza in termini di accesso e mantenimento delle cure tra il 10% dei pazienti candidati al trattamento, che richiederà un impegno notevole di risorse umane e strutturali, ed il restante 90% dei pazienti che non potranno essere trattati - afferma Nicola Vanacore, responsabile dell'Osservatorio -. Mi auguro un adeguato finanziamento del Piano nazionale demenze (Pnd) vigente".

A.Sala--GdR