Giornale Roma - Campitiello, 'ricerca clinica cuore operativo salute pubblica'

Campitiello, 'ricerca clinica cuore operativo salute pubblica'

Campitiello, 'ricerca clinica cuore operativo salute pubblica'

'Puntiamo a renderla più snella, digitale, meno burocratizzata'

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Il ministero della Salute punta a rafforzare la ricerca clinica in Italia, rendendola più snella, digitale e meno burocratizzata, con l'obiettivo di posizionare il Paese come hub europeo di ricerca globale. Lo ha dichiarato Maria Rosaria Campitiello, capo del Dipartimento della Prevenzione, della Ricerca e delle Emergenze Sanitarie del Ministero della Salute, nel corso di un 'ANSA-Incontra' sulla ricerca clinica in Italia. "La ricerca è il cuore operativo della salute pubblica - spiega Campitiello - perché incide sulla prevenzione e vogliamo garantire a tutti l'accesso a cure innovative. Concepire la ricerca come cuore operativo significa non separarlo dal Servizio Sanitario Nazionale - continua - perché fa parte del Servizio Sanitario Nazionale. Vogliamo una ricerca che sia più snella, digitale, meno burocratizzata. L'ultimo report, dell'Istituto di Competitività, che è l'Icom, vede l'Italia come possibile hub di ricerca globale". Riguardo agli investimenti pubblici e privati in ricerca clinica, in Italia ammontano complessivamente a circa 750 milioni di euro all'anno. Ogni euro investito genera circa 2,77 euro di risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale e un valore aggiunto di 250 euro per l'economia generale, con ricadute occupazionali significative. "L'investimento in ricerca e prevenzione è fondamentale. Ma deve essere una ricerca misurabile - prosegue Campitiello-. Quanto effettivamente questi progetti implicano un risparmio per la salute del cittadino e in che termini di risparmio parliamo? Solo questo nuovo approccio organizzato proprio del sistema sanitario nazionale credo possa avere un impatto reale sulla salute dei cittadini", prosegue. Tra gli ostacoli principali, burocrazia e duplicazioni amministrative che rallentano l'avvio dei trial clinici. "Stiamo razionalizzando le procedure e collaborando con il Ministero dell'Università per un uso più efficace dei fondi, incluso il Pnrr", ha aggiunto. I primi risultati concreti sono attesi entro la fine del 2026, con valutazioni sui progressi in termini di efficacia dei progetti sulla salute e risparmio economico. Un ruolo centrale è riservato anche al coinvolgimento dei cittadini: "la partecipazione attiva rassicura, migliora l'adesione ai trial e rafforza fiducia, trasparenza e impatto sociale", conclude.

L.Pagani--GdR