Chiarito meccanismo che causano trombosi da Sars-CoV-2
Ricerca dell'Università di Padova
Le malattie trombotiche rappresentano la principale causa di morte e di ricovero ospedaliero. Possono insorgere come patologie indipendenti o essere associate a complicazioni di altre malattie (diabete di tipo 2, cancro, malattie autoimmuni a base infiammatoria e amiloidosi). Le evidenze cliniche indicano che anche le malattie infettive, causate da batteri o virus, rappresentano dei fattori di rischio importanti per le patologie trombotiche. La pandemia Covid 19, da coronavirus Sars-CoV-2, ha messo in evidenza l'associazione tra infezione virale grave e complicazioni trombotiche e la correlazione stringente tra l'insorgenza delle complicazioni trombotiche e la mortalità. Nelle forme gravi di Covid-19 si ha una forte attivazione della risposta immunitaria innata e un massiccio rilascio di proteine e peptidi pro-infiammatori (citochine e bradichinina) che, a loro volta, indurrebbero l'attivazione della coagulazione. L'infezione da SARS-CoV-2 aumenterebbe quindi il rischio trombotico per via indiretta, inducendo un forte stato infiammatorio. Nonostante l'ipercoagulabilità del sangue sia una caratteristica del COVID-19, i meccanismi molecolari mediante i quali le infezioni da SARS-CoV-2 determinano l'attivazione della coagulazione non sono ancora ben conosciuti. L'Università di Padova coordinati da Vincenzo De Filippis del Dipartimento di Scienze del Farmaco ha pubblicato su Communications Biology lo studio in cui si dimostra che il virus può attivare la cascata coagulativa anche per via diretta e determinare la formazione di coaguli patologici. Lo fa tramite la proteasi principale, Mpro, un enzima capace di tagliare i legami chimici nelle proteine. In particolare, Mpro produce le subunità proteiche che poi andranno a formare il guscio indispensabile per la sopravvivenza del virus. Mpro, come già dimostrato, può essere rilasciata dal virus nello spazio extracellulare e circolare nel sangue ed in altri fluidi biologici. Mpro rappresenta un bersaglio molecolare utile per lo sviluppo di nuovi farmaci capaci di inibire l'enzima, nonché di bloccare la maturazione del virus. La cascata coagulativa è caratterizzata dal "taglio" in sequenza di enzimi che circolano nel sangue in forma inattiva e che diventano attivi solo dopo questo "taglio". Per fermare il sanguinamento, la cascata culmina con la formazione di trombina che genera il coagulo, formato da fibrina e piastrine aggregate.
F.Piras--GdR