Giornale Roma - Da Aifa oltre 17 milioni per ricerca su malattie rare

Da Aifa oltre 17 milioni per ricerca su malattie rare
Da Aifa oltre 17 milioni per ricerca su malattie rare

Da Aifa oltre 17 milioni per ricerca su malattie rare

Ok a bando 2025; Nisticò, 'ogni malato ha diritto a speranza'

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L'Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il bando di Ricerca Indipendente per l'anno 2025 sulle malattie rare che destina alla ricerca su queste patologie 17,8 milioni di euro. "Ogni malato raro ha diritto a speranza, dignità e cure innovative, ma per la loro bassa prevalenza le malattie rare pagano spesso lo scotto di essere poco attrattive per la ricerca profit, quella finanziata a fini commerciali", afferma il presidente Robert Nisticò. "Per colmare questo gap, oltre ad aver adottato una serie di misure e incentivi che facilitano l'ingresso dei farmaci orfani sul mercato l'Agenzia sostiene economicamente la ricerca indipendente". Il Bando è finanziato attraverso un incremento del 2% del Fondo costituito dal contributo delle spese promozionali sostenute annualmente dalle aziende farmaceutiche. È rivolto a tutti i ricercatori italiani e finanzierà due filoni di ricerca nel campo delle malattie rare: lo sviluppo di nuove terapie, anche attraverso il riutilizzo di farmaci già in uso per altri scopi, e la messa a punto di farmaci orfani derivati dal plasma. I ricercatori potranno presentare le proprie proposte da lunedì 9 giugno fino al 23 luglio. "Destinare il 2% del fondo Aifa alla ricerca no profit esclusivamente alle malattie rare significa dare una risposta concreta ai pazienti e alle loro famiglie, ma anche alla comunità scientifica, che potrà finalmente accedere a finanziamenti pubblici per studi e sperimentazioni cliniche su farmaci orfani", dichiara il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. "Questo impegno conferma la volontà di consolidare il ruolo dell'Italia tra i Paesi leader a livello mondiale nella presa in carico delle malattie rare e di garantire, su tutto il territorio nazionale, un accesso equo alle cure", conclude.

R.Martini--GdR