Le donne smettono di fumare la metà delle volte degli uomini
Colpa di stress e ormoni. La proposta del 'no tobacco may'
Smettere di fumare? Più difficile se sei una donna. Secondo uno studio, le fumatrici avrebbero infatti solo la metà delle probabilità degli uomini di liberarsi definitivamente del vizio della sigaretta e, come rilevato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), affronterebbero la dipendenza dal tabacco in modo fondamentalmente diverso dai maschi. "Dobbiamo iniziare a pensare al tabagismo in un'ottica di genere: le donne iniziano con dosi inferiori rispetto agli uomini, ma diventano dipendenti più rapidamente" spiega Fabio Beatrice, direttore del board scientifico del dell'osservaotorio Mohre, intervenuto al convegno "Donne, fumo e alcol: stili di vita a rischio", tenutosi mercoledì a Roma, in cui è stato lanciato un appello per trasformare il giorno dedicato alla lotta al fumo, il 'no tobacco day', nel 'no tobacco may', estendendo le attività di sensibilizzazione all'intero mese di maggio. "È stato dimostrato che l'accumulo di nicotina nel cervello dopo aver fumato una sigaretta è più rapido nelle donne che negli uomini - prosegue Beatrice - questo potrebbe spiegare perché le donne incontrano maggiori difficoltà a smettere di fumare". Inoltre, le donne sembrano sviluppare una dipendenza dal fumo più legata ad aspetti psicologici ed emotivi, come l'ansia, lo stress e la depressione, mentre gli uomini fumano principalmente per stimolare i circuiti del piacere e della gratificazione. Questo crea una differenza nei meccanismi di approccio allo smettere di fumare. Infine, sul sesso femminile agiscono anche fattori ormonali: le donne tenderebbero a smettere di fumare più facilmente nella fase follicolare (quella tra la mestruazione e l'ovulazione), in cui c'è un'alta presenza di estrogeni. E proprio le fluttuazioni ormonali possono influenzare la metabolizzazione della nicotina, rendendo più o meno efficaci alcuni trattamenti per la cessazione.
C.Neri--GdR