

Caso Epstein: 'Andrea spiò accusatrice', polizia Gb indaga
Ennesima rivelazioni shock. Ora c'è chi ipotizza pure l'esilio
La rinuncia al titolo residuo di duca di York e all'Ordine della Giarrettiera da parte del principe Andrea, imposta dal fratello re Carlo a causa delle sue collusioni con il defunto faccendiere-pedofilo americano Jeffrey Epstein e del riemergere di altri sospetti scandali del passato, potrebbe non bastare ancora a suggellare il destino da reprobo della pecora nera della famiglia reale britannica. Lo evidenziano i media del Regno Unito sulla base di ulteriori rivelazioni imbarazzanti sul terzogenito 65enne della regina Elisabetta e del principe Filippo. L'ultima, spuntata dalle pagine del Mail on Sunday e del Sunday Telegraph, testate di destra tradizionalmente filo-monarchiche, fa riferimento a una email scritta dalla stesso principe di casa Windsor nel 2011 a un addetto stampa di sua madre per comunicare d'aver incaricato un poliziotto addetto alla sua scorta di indagare su Virginia Giuffre: una delle vittime del giro di ragazze abusate sessualmente da Epstein, e messe a disposizione di amici vip, che accusava il reale di aver preteso prestazioni sessuali almeno tre volte quando lei aveva 17 anni. Un'accusa che Andrea ha sempre negato: salvo versarle tuttavia nel 2022 un mega-indennizzo multimilionario per evitare il rischio di un processo. La ricostruzione dei giornali sembra escludere che il funzionario si sia prestato all'attività di 'spionaggio'. Ma fa comunque ipotizzare un tentativo di abuso di potere da parte del principe nei confronti di un pubblico ufficiale assegnatogli dallo Stato nell'ambito dei servizi di scorta dovuti alla famiglia reale, non certo per condurre investigazioni d'interesse privato non autorizzate. Di qui la reazione di Scotland Yard, da cui dipendono questi servizi, che nelle scorse ore ha annunciato l'apertura di un'indagine preliminare a scoppio ritardato sull'episodio. Ennesima tegola sulla reputazione del fratello minore di re Carlo III, per il quale alcuni tabloid non escludono neppure l'idea di un futuro autoesilio all'estero.
S.Monti--GdR