

Fotoreporter palestinese, senza video da Gaza nessuno crederebbe
Motaz Azaiza: "C'è cambiamento, ma non è quello che cerchiamo"
Il giornalismo e le nuove tecnologie sono "lo strumento principale: senza di esso nessuno crederebbe, se non mostrassimo. Quindi dovremmo essere le persone che si preoccupano di più della tecnologia e di ciò che sta accadendo nel mondo perché la usiamo per aiutare noi stessi a mostrare al mondo, e ottenere aiuto per noi". Lo ha detto, parlando a margine del Wmf - We Make Future in corso a Bologna, il fotogiornalista palestinese Motaz Azaiza, che attraverso le sue immagini ha documentato soprattutto nei primi mesi l'invasione israeliana di Gaza. Oggi, nella percezione pubblica, "c'è un grande cambiamento, ma sfortunatamente per la gente di Gaza, non è questo il tipo di cambiamento che cercano. Cercano un cambiamento che fermi Israele dall'ucciderli. Questo è il vero cambiamento che stiamo cercando e chiediamo al mondo intero di riconoscere lo Stato di Palestina, cercando una soluzione per la causa palestinese". Guardando al futuro, afferma Azaiza, "se il mondo, i leader mondiali, si impegneranno per trovare una soluzione, forse il futuro potrebbe avere qualcosa di meglio per la gente di Gaza e in Palestina in generale. Ma vedendo l'occupazione israeliana, ciò che stanno facendo senza curarsi di nessuno, questo fa preoccupare".
A.Fumagalli--GdR