Giornale Roma - Cna, costi energetici sono ostacolo a sviluppo delle imprese

Cna, costi energetici sono ostacolo a sviluppo delle imprese
Cna, costi energetici sono ostacolo a sviluppo delle imprese

Cna, costi energetici sono ostacolo a sviluppo delle imprese

Costantini, oneri sistema Italia il doppio a concorrenti europei

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"Costi energetici insostenibili e la burocrazia sono i due principali ostacoli allo sviluppo e alla competitività delle imprese. Il prezzo all'ingrosso dell'energia elettrica è tornato ai livelli pre-crisi, ma le piccole imprese pagano bollette che mostrano un incremento del 50% rispetto al 2021 ". Così il presidente della Cna Dario Costantini nel corso dell'assemblea nazionale della Cna. Costantini ha sottolineato anche la necessità di "più concorrenza". Gli oneri di sistema in Italia sono oltre il doppio rispetto ai concorrenti europei - ha spiegato - e non possiamo continuare a pagare bollette dove la componente energia non arriva al 50% del totale". "La riforma della legge quadro sull'artigianato è un nostro grande obiettivo che può diventare realtà nei prossimi mesi - ha aggiunto Cstantini -. Negli ultimi 4 anni - ha aggiunto - abbiamo perso 37mila imprese artigiane ma nello stesso periodo il numero di micro e piccole imprese è aumentato di 150mila unità. Modernizzare la legge quadro che ha compiuto 40 anni è essenziale per valorizzare l'artigianato, superando vincoli societari e dimensionali". La legge annuale sulle Pmi contiene la delega al Governo per la riforma della legge quadro. "Abbiamo nove mesi per creare un nuovo e moderno contesto normativo". Costantini si è poi soffermato sulla difficoltà delle aziende in Italia di trovare lavoratori considerati idonei. "È una vera emergenza - ha spiegato - da Nord a Sud. Nel 2021 soltanto il 13% delle aziende trovava profili idonei alle proprie necessità. Quest'anno la percentuale scende all'11%, di contro il 33% non riesce a trovare alcun candidato". Occorre un intervento forte in quanto "nei prossimi cinque anni le piccole imprese avranno bisogno di 750mila lavoratori e l'inverno demografico non è una prospettiva ma una realtà".

F.Villa--GdR